Quando lavori da casa armonizzare vita e attività professionale è di cruciale importanza. Lo strumento migliore per riuscirci è la creazione di margini. Ovvero, di cuscinetti fra un’attività e l’altra che consentano di prepararsi a quello che viene dopo, affrontandolo coscienti di quello che vogliamo tirarne fuori.
Il rischio peggiore a cui vai incontro lavorando da casa è di lavorare H24. E invece no: il computer va spento e l’email del lavoro dimenticata quando sei in modalità vita privata. E questa è la prima azione che crea un margine: quando chiudi il computer ti lasci il lavoro dietro e ti prepari per altro.
A questo proposito, avere una lista per la giornata intera è molto utile, perché una volta chiuso il computer ti basta prendere in mano l’agenda per sapere cosa ti aspetta e approcciarlo con il giusto spirito.
Quando hai finito di lavorare, hai finito di lavorare.
Allo stesso modo, quando lavori lavori. L’ottimo sarebbe destinare una stanza al lavoro e informare il resto della famiglia che quando la porta è chiusa stai lavorando ed è come se non ci fossi.
Solo se accetti questo il tuo lavorare da casa diventa smart working. Quando lavori da casa, infatti, è molto facile lavorare più di quanto faresti dall’ufficio, e addirittura sentirsi in colpa per non farlo. Avere una lista di attività da svolgere per il lavoro ci aiuta a limitare il tempo che spendiamo in questo. Così come adottare un’organizzazione della giornata un po’ più rigida, in cui può per esempio aiutarci la tecnica Pomodoro.
La cosa più importante è però creare dei margini fra un’attività e l’altra. Prenditi cinque minuti per prepararti a quello che viene dopo prima di iniziare a lavorare, prima di andare a pranzo o cena con la tua famiglia e prima di chiudere la giornata di lavoro. Prediti cinque minuti prima di una call, prima di iniziare un’attività specifica, prima di contattare qualcuno via email o in chat per stabilire l’obiettivo che vuoi ottenere. Questo ti aiuterà a rimanere focalizzato sui tuoi obiettivi e consumare meno tempo.